sabato 18 ottobre 2008

Da dove iniziare? Ah sì...


Beh, parliamo di teatro....

Ok, tanto per sgomberare il campo da equivoci, vi svelo subito un segreto: sono appassionata di cinema e teatro ma nella vita faccio tutt'altro... eppure, qualcosa della mia passione deve essersi diffusa nell'aria di casa, perchè ciò che non ha fatto la sorella ha fatto il fratello minore....ho un fratello attore, giovine attore teatrale in gavetta che al momento è protagonista di uno spettacolo a Roma, eccolo qua.
Se a qualcuno interessa il titolo, dello spettacolo è " Prometo male incatenato" liberamente tratto da Andrè Gide, fino a metà novembre nella capitale.
Tra l'altro io l'ho visto e ho maturato una mia idea, ma in quanto sorella potrei essere tacciata di scarsa obiettività, magari se qualcuno esprime il proprio giudizio mi piacerebbe parlarne.
Detto questo ( marchettone? E allora :p) Vorrei parlare di TEATRO IN TELEVISIONE: mi riferisco alle rassegne tipo palcoscenico su Rai Due, oppure alle raccolte di video proposte periodicamente nelle edicole.
Piacciono, sono utili se non si riesce ad andare spesso a teatro?
Per quanto mi riguarda, ritengo queste trasmissioni soprattutto dei documenti: data l'abbondante visibilità che la televisione concede al teatro, forse dovremmo considerare queste rappresentazioni dei reperti da conservare gelosamente, tanto più quando si tratta di raccolte come quella recentemente avviata sul teatro di Pirandello, che è partita con una registrazione de I sei personaggi in cerca d'autore del 1965.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao bellezza, in bocca al lupo per la nuova avventura! Piazzo il blog tra i preferiti e ci sentiamo presto.

gugly ha detto...

grazie bellezza, ma non hai risposto alla mia curiosità? Che ne pensi del teatro in cassetta?

Anonimo ha detto...

Hai tutte le ragioni, ops...
Penso che sarebbe un'opera meritoria da parte della RAI, e che sarebbe ancora più meritorio se nella pletora dei canali satellitari si trovasse spazio anche per quello, al di là della logica dello share e delle altre stupidaggini statistiche che hanno ridotto il pubblico a mero consumatore di beni.
Pare che si stia pensando di creare un nuovo canale digitale terrestre chimato Rai 5 destinato all'enorme repertorio della televisione di stato. Speriamo...
Il fatto è che non sempre si è nello stato d'animo adeguato a un Pirandello, ma qui non ci fanno vedere neanche i Garinei e Giovannini! In ogni caso è meglio avere a disposizione la possibilità di guardare il teatro piuttosto che non averla. E dopo questo concetto lapalissiano come pochi, mi congedo.
Alla prossima!

gugly ha detto...

Stranamente non è così lapalissiana...ho parlato con persone per le quali la visione non dal vivo è deprimente!

Anonimo ha detto...

Il problema è che non si è ancora trovato un linguaggio che sia contemporaneamente teatrale e televisivo, quindi si rischia di esasperare certe lungaggini che in teatro donano intensità e in televisione sembrano gli interminabili primissimi piani che precedono la pubblicità nelle soap opera. Sicuramente mettere a disposizione l'immenso archivio rai è di per sè una cosa positiva, ma dobbiamo fare i conti con una realtà ben più frenetica: oggi come oggi credo che non siano più proponibili neanche i mitici sceneggiati, proprio perchè avevano tempi e impostazioni teatrali.
Magari si potrebbe obiettare che non è detto, e che sia sempre possibile educare il gusto, ma io non sono d'accordo.
Comunque preferisco le riprese con il pubblico alla televisizzazione degli spettacoli, un pò come avviene coi concerti rock: molte telecamere, molti primi piani, ma anche risate di un pubblico vero.